Vivere in un grande loft può essere il sogno di molte persone, ma spesso la mancanza di stanze suddivise può essere un po’ scoraggiante. L’architetto newyorkese Ali Tayar è riuscito a realizzare degli spazi accoglienti all’interno di questo loft a Soho grazie ad un sistema basato su un modello svizzero del 1960. Usando un sistema autoportante, realizzato con pannelli prefabbricati in alluminio, Tayar ha suddiviso l’ampio spazio del loft in aree abitabili, senza il bisogno di ulteriori costruzioni.
Il progetto ha preso ispirazione dal modello architettonico geometrico dell’architetto svizzero Fritz Haller. I pannelli che compongono l’interno del loft si rendono completamente indipendenti dallo scheletro portante della costruzione e permettono a chi vi abita di ridisporre ogni qualvolta si vuole gli spazi interni. Infatti le pareti realizzate con tali pannelli possono essere scomposte e riassemblate in ogni momento.
I pannelli che suddividono la stanza da letto sono dotati di finestre stile oblò da cui filtra la luce naturale, mentre per tutto il soffitto del loft sono stati utilizzati pannelli prefabbricati in legno di larice, per emulare il legno naturale delle colonne che si innalzano all’interno dello spazio.
Una scalinata in legno è stata costruita come collegamento all’attico, il quale è rivestito da una copertura in vetro, che non solo, da una veduta magnifica di New York, ma permette anche di assorbire maggiore energia tramite i raggi solari. L’apertura sul soffitto creata dalla scalinata permette inoltre, al loft, di essere illuminato dalla luce solare.
Un tale progetto oltre a far risparmiare su costruzioni e costi annessi permette al proprietario di rimodellare facilmente gli spazi del loft in futuro.
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